E’ una patologia tipica del gatto la cui causa è ancora sconosciuta. Sebbene ci possa essere la tentazione ad associarla al complesso granuloma eosinofilico del gatto tuttavia la maggior parte dei soggetti colpiti manifesta solo coinvolgimento oculare in assenza di lesioni cutanee.
Il quadro clinico oculare è spesso variabile; le lesioni sono per lo più unilaterali ma possono successivamente progredire in forma bilaterale.
Gli animali affetti tengono l’occhio socchiuso, possono avere scolo oculare più o meno abbondante e presenza a livello della congiuntiva e della cornea di infiltrazioni rosate ispessite ed irregolari con depositi biancastri tipici della malattia. Sono più comunemente colpiti i quadranti dorso laterali o ventrolaterali della cornea ma, nel casi più gravi la malattia può estendersi anche a tutta la superficie corneale. Opacamento corneale e minute erosioni superficiali possono essere parte del quadro clinico. Talvolta anche le palpebre possono essere depigmentate ed ispessite.
La diagnosi si basa sull’aspetto clinico della malattia e sull’esame citologico delle lesioni stesse ottenuto mediante piccoli raschiati superficiali in anestesia locale.
La cheratite eosinifilica risponde alla somministrazione topica e/o sistemica di steroidi